E’ notizia recentissima la celebrazione di un nuovo Royal Wedding: quello della Principessa Beatrice, che al contrario di quanto tutti ci aspettavamo, dopo aver annullato le nozze in pompa magna a causa del Covid-19, si è sposata in gran segreto con una piccola Cerimonia privata.

Questo ci dimostra che nonostante gli imprevisti, i programmi possono cambiare e anche le cerimonie intime possono essere speciali e romantiche.

Foto Benjamin Wheeler

La Principessa Beatrice e Edoardo Mapelli Mozzi, si sono detti sì alla All Saints Chapel nel parco del Royal Lodge a Windsor il 17 luglio; niente stilisti di grido per la principessa, che ha indossato un abito vintage donato dalla Regina Elisabetta: l’abito è opera dello stilista Norman Hartnell, ed è stato “rivisto e corretto” dalla sarta di fiducia della sovrana, Angela Kelly, e da Stewart Parvin.
Beatrice indossa anche la Queen Mary’s Fringe Tiara, indossata dalla stessa Regina il giorno delle nozze, e sulla quale c’è un piccolo aneddoto a dimostrazione che anche nei Royal Wedding ci sono gli imprevisti!
La tiara infatti si ruppe tra le mani del parrucchiere presente la mattina delle nozze. Il gioiello, fortunatamente, venne riparato immediatamente….
Nel bouquet, consegnato dopo le nozze all’Abbazia di Westminster per riposare sulla tomba del milite ignoto (come da tradizione iniziata dalla Regina Madre dopo le nozze con Re Giorgio VI) troviamo: gelsomino, pisello odoroso, rose, astilbe, wax flower e l’immancabile rametto di mirto!
Cosa cambia rispetto ai Royal Wedding a cui siamo abituati? Chi pensa che un matrimonio reale sia solo cronaca rosa o gossip sbaglia di grosso…le cerimonie nuziali dei Windsor sono veri e propri affari di stato. Se ci pensate bene, tutti gli altri matrimoni reali non si avvicinano lontanamente alle cerimonie che si svolgono, o si sono svolte a Londra e dintorni. La monarchia inglese non solo è la più prestigiosa e la più mediatica al mondo, ma per prima ha compreso il potere ed il fascino delle nozze reali, trasformandole in veri e propri eventi mediatici in grado di entrare nell’immaginario collettivo, e rinsaldare il popolo alla monarchia.

Fu la Regina Vittoria la prima ad intuire le potenzialità di quella che fino ad allora era considerata una celebrazione privata e familiare, e a trasformare le nozze in un evento strategico per la monarchia e per il regno. Fu sempre lei a lanciare la “moda” dell’abito bianco, simbolo della purezza del corpo e dell’innocenza dello spirito: scelse infatti un abito in pesante satin di seta e meravigliosi pizzi rigorosamente di produzione inglese, promuovendo così le piccole aziende artigiane di tessitori e merlettaie, in crisi da decenni, che ripresero a lavorare intensamente.

L’abito aveva un corpetto a punta, maniche ampie raccolte sul gomito, la gonna leggermente arricciata in vita; fra i capelli nessun diadema ma una coroncina in cui sono intrecciate roselline selvatiche, fiori d’arancio e rametti di mirto, stessi fiori utilizzati per il bouquet.

A partire dalle nozze di Vittoria e Alberto i matrimoni della famiglia reale influenzano non solo usi e costumi, ma fanno girare l’economia, il turismo, il commercio e l’industria.
Il matrimonio della Regina Elisabetta con Filippo segna il primo evento felice dopo anni e l’inizio di una nuova era. Le nozze della futura erede al trono sono le prime ad avere il consenso all’accesso delle telecamere, che ripresero però solo l’entrata e l’uscita degli sposi. L’abito della Regina Elisabetta fu realizzato da Norman Hartnell, dopo la presentazione di ben 12 bozzetti. Una linea semplice, con il corpino aderente, maniche lunghe strette sui polsi, scollo a cuore smerlato e ricamato, breve strascico…ciò che rende davvero speciale l’abito da sposa sono le preziosissime decorazioni utilizzate.

Si dovrà aspettare il matrimonio della Principessa Margaret per vedere un matrimonio reale ripreso e trasmesso interamente sul piccolo schermo. Un vero riscatto per la principessa che si vide negare il permesso di sposare l’uomo di cui era innamorata perché divorziato. Le nozze non sono ricordate solo per essere state le prime trasmesse in tv, ma anche per lo splendido abito da sposa indossato dalla Principessa Margaret: disegnato sempre da Norman Hartnell, venne realizzato in organza di seta, così come il velo, con linee semplici e fedeli alla moda dell’epoca, scollo a V, vita stretta ed ampia gonna  (che comprendeva circa 30 metri di tessuto) con vaporoso sottogonna in tulle per un risultato finale principesco e di estrema eleganza.

Grazie al design essenziale e raffinato, questo abito rappresenta una delle creazioni da sposa più attuali di sempre, da cui prendere ispirazione in qualsiasi epoca.

Il 29 luglio 1981 la cattedrale di St.Paul accoglie per la prima volta un matrimonio reale: Carlo principe di Galles e Lady Diana Spencer. Il primo trasmesso in mondovisione, con oltre 600mila persone ad affollare le strade della capitale.
Dopo aver indossato la toilette nuziale, mentre la sposa si appresta a salire sulla Glass Coach viene alla luce un problema non da poco…nonostante le dimensioni importanti della carrozza, l’enorme abito e il lungo strascico faticano ad entrare…il risultato è che il favoloso vestito di seta, il velo e lo strascico lungo quasi otto metri (il più lungo mai indossato prima da una royal bride!), compressi a fatica nella carrozza, ne escono molto stropicciati…ma ciò non distoglie l’attenzione del mondo intero dalla bellezza di Lady Diana che va incontro al suo destino regale.
I due creatori dell’abito, David ed Elizabeth Emanuel, hanno lavorato per cinque mesi in gran segreto distruggendo ogni giorno disegni e bozzetti per garantire un vero e proprio effetto sorpresa; l’abito romantico e monumentale, perfetto per l’immensa navata di St. Paul, trasforma una ragazza qualunque in una vera principessa delle favole. L’abito che ebbe immediatamente un successo incredibile, solo negli anni successivi, forse complice la triste storia di Lady D., è stato rivalutato negativamente da molti esperti.

Il matrimonio del principe William con Catherine Middleton inaugura l’era degli show reali in versione 2.0.
La mattina del 29 aprile 2011 tutto il mondo si ferma per guardare l’erede in seconda al trono inglese mentre porta all’altare una giovane donna della middle class. Ancora una volta la corona britannica si “rigenera” grazie un matrimonio reale.
Un matrimonio fortemente legato alla tradizione e rispettosissimo del protocollo reale, ma anche diffuso tramite i social e quindi non mediato dalla stampa. Intorno queste nozze c’è ancora una volta un grande interesse: la romantica storia d’amore della coppia, il fascino esercitato dalla monarchia con i suoi antichi rituali, il fatto che lo sposo è il figlio della mai dimenticata Lady Diana, ed infine i temi come la solidarietà e la sostenibilità ambientale che diventeranno il fulcro dell’allestimento floreale scelto dalla sposa…hanno creato il royal wedding perfetto, permettendo, secondo i giornali inglesi, alla monarchia di adattarsi al XXI secolo.
L’abito di Kate, uno dei miei preferiti tra le royal bride, è realizzato da Sarah Burton, la stilista inglese di grido erede di Alexander Mc Queen: apparentemente semplice e lineare in satin di seta color avorio, è in realtà una vera opera d’arte, soprattutto nel bustino realizzato con un meticoloso e minuzioso lavoro sul merletto che la stilista ha scelto, e da cui vengono ritagliati e applicati a mano oltre 2.000 elementi floreali.

Concludo questo viaggio nei royal wedding con il matrimonio che ha fatto impazzire i social diventando un vero e proprio “global media event”: le nozze tra Harry e Meghan.
Un matrimonio che dal punto di vista dinastico non ha un grande peso, ma che attira le attenzioni di tutto il mondo proprio per i protagonisti. Conosciamo ormai tutti ogni dettaglio delle nozze, ma voglio concentrare l’attenzione proprio sul fatto che ancora una volta un royal wedding sia un vero e proprio affare di stato.
Il luogo scelto per le nozze sarà la St. George’s Chapel, trasformata completamente in un luogo romantico e bucolico dalla fiorista Philippa Craddock, che grazie ad un immenso arco verde e le composizioni interne, ha creato un’atmosfera incantata. Una vera “foresta” creata con rami di faggio e betulla, rose, peonie…che ha senza dubbio lanciato una moda negli allestimenti nuziali.
L’abito di Meghan viene realizzato da Claire Waight Keller, che ha preso da poco le redini della Givenchy, e crea un abito pulito, lineare, rigoroso, senza  alcun tipo di decorazione. Un abito semplice e sobrio messo in risalto dal quasi impalpabile velo i cui bordi sono ornati con i fiori simbolici dei 53 paesi del Commonwealth, e dal diadema di grande impatto, un gioiello quasi dimenticato, la “Queen Mary’s County of Lincoln Diamond Tiara” realizzata nel 1932 per la consorte di Giorgio V.
Meghan sembra quasi una dama medievale. Tutta la cerimonia sarà estremamente romantica….ma come vi ho già raccontato super mediatica.
I cinque top brand che ottengono la maggior parte delle citazioni sui social guadagnano milioni di follower e like, con un conseguente aumento esponenziale dell’engagement. Ma non solo….nella giornata del matrimonio gli account ufficiali della famiglia reale hanno avuto una crescita incredibile.

Si dice che in totale il royal wedding di Meghan Markle ed il principe Harry sia costato ai sudditi inglesi ed ai reali ben circa 39 milioni di euro….ma proprio qualche settimana fa la Duchessa è tornata di prepotenza al centro del gossip, affermando che il suo matrimonio con Harry ha portato nelle casse britanniche la bellezza di “un miliardo di sterline”, considerando l’indotto del turismo, l’impatto sul commercio e sulla moda…

Ancora una volta insomma…i royal wedding si confermano veri e propri business e affari di stato!